Annual
Autori di immagini
2020
Andersen
Mensile di letteratura e illustrazione per l'infanzia
N. 367 novembre 2019
Parole silenziose...
Il silenzio può far paura. Lo definiamo "imbarazzante" e cerchiamo di riempirlo in ogni modo. Ma il silenzio non è mai assoluto. A volte è delicato come sussurro o una carezza, altre volte urla e stride per farsi notare, altre ancora è complice e intenso, buffo e irriverente.Un bimbo biondo dagli occhi chiari e sognanti incontra il silenzio, un tipo strano che si trova ovunque. Ecco che la curiosità infantile decolla in un dialogo domanda-risposta destinato alla scoperta del silenzio. Chi è, dov'è, cosa fa e così via di pagina in pagina , fino ad arrivare a una definizione ricca di sfumature e carica emozionale. In questo libro uscito per la milanese Storie Cucite, l'autrice Maddalena Schiavo si lancia in un gioco in cui la parola si forma e trasforma attorno al contenuto evocando un'atmosfera fortemente emotiva. Testo conciso e fluido, poetico, si muove quasi in punta di piedi tra le ambientazioni che descrive. Si inserisce con delicatezza all'interno delle tavole di Laura Zani che richiamano atmosfere un po' retrò. La scelta di una palette dai toni pastello su sfondo beige, in cui prevalgono diverse tonalità di blu, trasporta in un mondo che sa di sogno e di memoria, ricordano vecchie cartoline d'epoca un po' ingiallite. Illustrazioni che riprendono frammenti di vita, ambienti familiari in cui albergano esperienze di ieri e di oggi. Il lettore si intrufola nella quotidianità dei personaggi e ne osserva i dettagli: una tazza di caffè fumante abbandonata su una sedia, una vecchia radio, un gatto sornione testimoniano il passaggio di qualcuno di cui resta una momentanea assenza silenziosa. Temporanea perché queste tavole quasi meditative sono intervallate dal ritorno del bambino dagli occhi sognanti che conosce il silenzio, lo esplora e assapora, lo infrange. Zani dà ampio margine al particolare, predilige tagli ampi in cui le piccole parti di un tutto vengono avvolte dallo sfondo richiamando così la capacità avvolgente del silenzio.
Vania Imbrogiano